giovedì 3 novembre 2011

All Cattelan

Diciamo che più o meno tutti ne hanno parlato....

Si può addirittura scaricare una app interattiva per offrire una chiave di lettura della mostra a chi non potrà essere presente....

Quando sta per salire sulla scena Maurizio Cattelan siamo già certi a priori che i riflettori saranno tutti là puntati... perchè si sa irriverenza, sarcasmo, provocazione sono i comandamenti dell'artista italiano più quotato al mondo che ha abbandonato un impiego nell'obitorio di un ospedale per regalare agli appassionati dell'arte opere chiacchieratissime che impongono il massimo silenzio e che infondono il dubbio, la rabbia e lo sconforto nello spettatore.

E non è un caso che questo genio irriverente sia riuscito ad ottenere una retrospettiva, che viene annunciata come la sua ultima mostra (sicuramente un'altra delle mille provocazioni che possiamo annoverare nel cv dell'artista!), al Guggenheim Museum di New York proprio nei giorni in cui l'Italia viene sbeffeggiata da ogni dove e tenuta ai margini della scena internazionale....

La mostra, curata da Nancy Spector, vice direttrice del museo, il cui attesissimo vernissage avrà luogo domani 4 novembre, vedrà salire sulla passerella dei grandi nomi famosissimi collezionisti come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Dakis Joannou, i galleristi Massimo De Carlo e Emmanuel Perrottin, critici illustri come Celant e Bonami.... insomma tutta la crème de la crème dell'arte contemporanea internazionale!

Come una epifania o una atea annunciazione in una cattedrale sconsacrata le opere più scandalose e osannate dell'artista penzoleranno inerti nella imponente spirale a cono allargato ideata da Frank Lloyd Wright alla fine degli anni '40.
All (e quale altro poteva essere il titolo di una mostra come questa???!!!) pone in un equilibrio denudato della propria evidente precarietà opere del calibro di Novecento, La Nona Ora, Mini Me, Him, La Rivoluzione siamo noi... sberleffi di un genio che anticipatamente ha compreso che l'arte oggi può permettersi di tutto!
Non dimentichiamoci però che All è anche il titolo di una sua opera che urla il disperato allarme dell’assenza-presenza attraverso la rappresentazione di una fila di cadaveri a terra coperti da un lenzuolo bianco.... sarà questo il vero messaggio della retrospettiva?


Novecento, 1997 Courtesy Massimo De Carlo, Milano © Maurizio Cattelan

 La Nona Ora, 1999 Courtesy of the artist. © Maurizio Cattelan Photo: Attilio Maranzano

 Mini Me, 1999 Courtesy Marian Goodman Gallery, New York © Maurizio Cattelan

 Him, 2001 Courtesy Marian Goodman Gallery, New York © Maurizio Cattelan

La Rivoluzione siamo noi, 2000 Courtesy of the artist. 
© Maurizio Cattelan Photo: Attilio Maranzano

L'irriverente artista non ha poi certo perso l'occasione per deridere la sua bella patria prediligendo per l'invito all'evento proprio l'immagine del ditone sullo sfondo del milanese Palazzo Mezzanotte (la Borsa) in piazza Affari, messaggio eloquente di ciò che oggi simboleggia la finanza per ogni uomo degno di esser chiamato tale... un “dito medio” nel cuore finanziario dell’economia italiana come simbolo di una mostra che resterà nella storia dell'arte contemporanea internazionale: sarà questa la sua ultima provocazione?
LC.