venerdì 29 ottobre 2010

I miss Socialism, maybe....

















veduta della mostra Galleria Continua / Beijing
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin
Photo by Oak Taylor-Smith


Con l’ironia che contraddistingue il suo linguaggio artistico, Solakov mette in scena a Galleria Continua / Beijing un ineluttabile itinerario che ripercorre con attento spirito critico, la sua storia personale e quella del suo paese natale, la Bulgaria, a partire dagli anni del Socialismo.

Il titolo della mostra I miss Socialism, maybe, provocatorio ma insieme risoluto, rivela quella che potrebbe esser definita un’ontologia della nostalgia, di quell’impulso che attanaglia ogni essere umano innanzi all’esame di ciò che è stato nel proprio passato facendo crollare lo spettatore nell’insicurezza e nel dubbio degli ossimori con i quali la vita ogni giorno ci sorprende.
Quel “maybe | forse” che segue un’affermazione che sembra essere proferita a labbra quasi socchiuse come “I miss | Mi manca” crea incertezza, insicurezza, sentimenti altalenanti e contraddittori che coesistono in una mostra che offre al pubblico l’opportunità di approfondire la conoscenza di un periodo importante nel percorso dell’artista.
Come scrive, Iara Boubnova nel testo critico pubblicato nel catalogo ‘Nedko Solakov, Earlier Works’,  il 1988 segna un punto di maturazione e di svolta nella ricerca artistica di Nedko Solakov: “Qui vediamo che le cose sono cambiate, che l’artista ha abbandonato la posizione contemplativa per un coinvolgimento attivo, abbracciando tutti gli elementi, storici e biografici, come parte vitale del presente … In queste opere, singole tele si fondono dentro una, commenti isolati fluiscono in narrativa e la battaglia, con e per appropriarsi dell’arte pittorica, tende la mano verso armi mai avute prima, come il collage, gli oggetti e un numero crescente di parole scritte”.
E sono proprio i ricordi di quegli anni del Socialismo bulgaro ad essere ripresentati nel video
Nostalgia che vede l’artista, ormai 52 enne, inerte nella camera della giovane figlia mentre osserva una foto che lo ritrae a 18 anni, giovane studente dell’Accademia d’Arte di Sofia. Quell’immagine si blocca imperturbabilmente nella mente dell’artista ed immediatamente mette in atto un esame che si fonda sulla comparazione tra ciò che era e ciò che è, tra il passato e il presente, tra l’essere in una società socialista e l’esistere immersi nei benefici dell’odierna società capitalistica.
In questo show l’artista propone opere che utilizzano molteplici mezzi espressivi quali la pittura, il disegno, i video e la scultura, ma il filo conduttore è rintracciabile nella corrosiva ironia, rivelando uno sguardo acuto e divertito abile nello scrutare lo spettatore e le sue reazioni.
L’attenzione del visitatore gli permetterà infatti di scovare nello spazio annotazioni, disegni, frasi che raccontano storie e aneddoti che popolano il nostro inconscio e che accentuano e tracciano le caratteristiche del luogo, destabilizzando la stessa natura dello spazio espositivo.
Questi segni, elementi distintivi dell’opera di Solakov, hanno il potere di dirigere e insieme di alterare la percezione creando sorpresa, stupore e curiosità.
Le immagini sinuose e poetiche unite all'ironia metaforica e poli-semantica delle brevi storie, interrogano lo spettatore sulla legittimità dell’autorità costituita ed esprimono una nuova visione della stessa esistenza umana.

mercoledì 20 ottobre 2010

Opere d'arte da collezione o originali idee per un arredamento chic?

Quando l'arte sovrasta il confine teoretico oltre l'architettura ed il design non  può non venire in mente il lavoro di Leandro Erlich, artista argentino nato a Buenos Aires che vive e lavora a Parigi.
Il concetto cardine attorno al quale ruota tutto il suo agire creativo è lo “spaesamento” creato nello spettatore dall’utilizzo di strumenti diversi spinto all'estremo fino a creare situazioni di illusorietà...
Il trucco c'è ma non si vede....
E' il caso di  Swimming Pool, 1999 opera costruita utilizzando due lastre di acrilico che contengono uno strato d’acqua poste sullo spazio canonico della piscina vuota, dentro cui si aggirano le persone che visitano la mostra internazionale presso cui l’opera è stata esposta, in Giappone, al Museo d’Arte Contemporanea a Kanazawa.


Swimming Pool, 1999
The 21 st. Century Musseum of Art of Kanazawa
Permanent Collection 2004


o di Window & Ladder, too late for help, 2008  opera che sembra rievocare la scena finale del film
"The Truman Show" quasi ad incarnare il mezzo per ottenere la verità e la libertà del singolo individuo nei confronti di qualsiasi potere terrestre.
 Installation view at: Prospect.1 New Orleans, New Orleans, 01.11.2008/18.01.2009


Oppure Changing Rooms, 2008 l'opera site specific installata in Galleria Continua / San Gimignano capace di condurre lo spettatore nel totale disorientamento in una vana ricerca di uno scopo che si rivela una meta irrisoria.


Opere d'arte da collezione o originali idee per un arredamento chic? Ai posteri l'ardua sentenza....
This is Contemporary...wARTs and all!

LEANDRO ERLICH

Amazing Japanese Fake Pool

giovedì 14 ottobre 2010

Ai Weiwei, quando l'arte si fa impegno civile


Si chiama Sunflower Seeds, il mare di semi presentato dall'artista Ai Weiwei che ha innondato la Turbine Hall della Tate Modern di Londra.



Photocredit: Tate Photography
© Ai Weiwei


Un mare che coinvolge gli spettatori in una esperienza plurisensoriale molto toccante.
Perchè i semi si possono vivere con il proprio corpo, stendercisi sopra, rotolarcisi, nascondercisi.... come una spiaggia che si scontra con le onde del mare i visitatori incuriositi si sono lasciati trasportare e se ne sono viste davvero di tutti i colori.
Naturale è forse domandarsi quanto resisterà l'opera visto la semplicità di portarsi con sè un semino di Ai Weiwei, ma la bellezza di questo lavoro sta anche in questa capacità di coinvolgere interamente lo spettatore fino a porlo di fronte ad un dilemma etico: produzione artigianale o globalizzazione?
Il MADE IN CHINA si riscopre artigianato allo stato puro, ed ogni seme è stato prodotto come un  oggetto singolo ed irripetibile ma rassomigliante ai milioni di semi che compongono l'installazione.
L’artista ha commissionato il lavoro -che è durato circa due anni- a manodopera locale, retribuendo i lavoratori con compensi più che dignitosi, per ridare una chance economica alla città di Jingdezhen, un tempo nota per la produzione di porcellana destinata alla corte imperiale.
Alla fine dell'itinerario della mostra l'artista invitava gli spettatori a lasciare un segno con un proprio video... Ai Weiwei.Tate

This is contemporary wArts and all!!!

giovedì 7 ottobre 2010

Larry Clark “Kiss the past hello”

Per la prima volta nella capitale francese l'ingresso ad una mostra viene vietato ai minori di 18 anni.


Domani avrà luogo presso il Museo d’arte moderna di avenue du Président Wilson a Parigi  il vernissage della mostra “Kiss the past hello” di Larry Clark.
La mostra mette in scena un corpus di foto in bianco e nero che Larry Clark ha scattato negli ultimi vent’anni ad adolescenti che fluttuano nell'era contemporanea.
L'indignazione ha un fondamento puremente etico e come tale è opinabile e soggettivo.... ma i giovani corpi fotografati rappresentano in modo cruento l'effettiva realtà etica/sociale in cui le nuove generazione si trovano a crescere.
I giudizi e i proferimenti etici li lascio all'autorità, da un punto di vista puramente estetico credo siano ineluttabilemente affascinanti...


L’esposizione si protrarrà fino al 2 Gennaio 2011.




http://www.repubblica.it