lunedì 12 marzo 2012

Young "American Dreamers"

American Dreamers. Realtà e immaginazione nell’arte contemporanea americana... un salto catartico nella nuova identità americana, così si apre la collettiva inaugurata giovedì scorso allo spazio della Strozzina, Firenze.

Esiste ancora il sogno americano? Qual è il suo possibile futuro in un’epoca in cui la promessa di felicità e di prosperità economica sembra scontrarsi con una realtà che esclude fasce sempre più larghe della popolazione? Queste le domande provocatorie che aprono al percorso espositivo e a cui gli 11 artisti presenti hanno saputo rispondere in maniera magistrale.

Adam Cvijanovic, Exurbia New City, 2001-2012
Courtesy l’artista e Blindarte Contemporanea Napoli
photo Martino Margheri

Will Cotton, Candy Katy, 2010 
Courtesy Direct Management Group, Los Angeles - Courtesy l’artista e Mary Boone Gallery, New York 
photo Martino Margheri 

Non tutti ovviamente allo stesso modo e con la stessa efficacia, ma l'impressione generale è quella di una nuova generazione americana di artisti, meno banale e meno provocatoria ma più profondamente schierata, riflessiva, perplessa ma fortemente reattiva.... mai inerte di fronte al fiume dell'esistenza che corre e scorre e dove ineluttabilmente siamo costretti a bagnarci una ed una sola volta. 
Il sogno americano, costruito sul motto "volere è potere" tende alla frantumazione all'infinito e cede il passo alla convinzione della possibilità di nuovi mondi vivibili se solo coscientemente e sapientemente fondati.

Due gli artisti che hanno saputo catturare la mia attenzione: Nick Cave e Thomas Doyle.




Nick Cave, Soundsuits, 2011
Courtesy l’artista e Jack Shainman Gallery New York
photo Martino Margheri
 


I Soundsuits di Nick Cave sono sculture contemporanemente statiche e dinamiche, maschere esposte in un immobilismo psichedelico, colorate e stravaganti, indossabili e utilizzate dall’artista anche come costumi per le sue performance. Nella grande sala emergevano tra gli altri tre costumi costruiti con materiali di uso quotidiano e decorati con una molteplicità di bottoni che vestivano ad altezza della testa delle grandi cavità, simili a dei grandi coni di risonanza (o ad una tuba!) che evocavano un urlo collettivo di inequivocabile forza espressiva.


 
Thomas Doyle
photo Martino Margheri



Ed infine i meravigliosi micromondi di Thomas Doyle, dove un'apparenza borghesemente tranquilla rivela ad una più attenta osservazione, l'altalenare della quotidianità esposta in un precario equilibrio su enormi dirupi, espressione della drammaticità e della precarietà della condizione umana.

Equilibri dinamici e sistemici, armoniosi e perturbanti.

La mostra è organizzata dal CCC Strozzina in collaborazione con l’Hudson River Museum di Yonkers (New York) ed è curata da Bartholomew F. Bland.

Orario:
9 marzo-15 luglio 2012
martedì-domenica 10.00-20.00

Informazioni e prenotazioni:
tel. +39 055 3917137
didatticastrozzina@strozzina.org