lunedì 7 marzo 2011

Cinismo felino... milioni di morti fanno meno male di una zampa ferita

Quando l'uomo perde di vista il bene comune intrappolato da un innato egoismo, ecco che il cinismo che ne emerge viene subito falsato con un velo di buonismo. 
Ma questa volta per il nostro piccolo uomo non c'è via di fuga e non gli resta altro che tornare a sedersi ogni sera nel proprio caloroso ambiente domestico accarezzando ineluttabilmente la scritta che è stata ben impressa da un gatto: Milioni di morti fanno meno male di una zampa ferita.

Questo il titolo di un'opera del 2006 di Vedovamazzei, il duo composto da Simeone Crispino e Stella Scala considerati tra i maggiori protagonisti della scena artistica italiana degli ultimi quindici anni.
I due artisti si sono incontrati negli anni Ottanta al Liceo Artistico di Napoli e hanno proseguito insieme gli studi presso l’Accademia di Belle Arti, fino a fondare nel 1992 il gruppo Vedovamazzei.
Il loro pseudonimo è una dichiarazione di poetica, racchiusa nel binomio Vita/Morte che domina l’intera opera, frutto di una libertà intellettuale estranea ad ogni forma di condizionamento.

Vedovamazzei ri-crea, salva dall’oblio ogni istante frammentato del quotidiano, immergendolo in un passato che non deve aver mai fine ed un futuro che in qualche modo dobbiamo attenderci.
L'opera deve avere una entità viva, capace di stimolare il pensiero e l'emozione del suo fruitore, questo il primo comandamento!

VEDOVAMAZZEI - Milioni di morti fanno meno male di una zampa ferita - 2006
Courtesy of the artist and Magazzino, Roma




Pensate di entrare in una grande stanza e trovarvi di fronte ad un gruppo di sette vecchie poltroncine disposte con accurata casualità nello spazio e ravvisare tra le vostre mani un segreto che si perde nella notte dei tempi, una imbarazzante realtà che l'uomo per tutta la sua esistenza ha cercato di nascondere e difendere con le unghie.

Quelle stesse unghie che hanno invece inciso la frase cinica ma fortemente reale "Milioni di morti fanno meno male di una zampa ferita", appartengono ad un gatto (perchè l'uomo mai avrebbe avuto il coraggio di ammettere un tale pensiero) e ridisegnano un comfort domestico che all'apparenza niente e nessuno potrebbe destabilizzare.

È il conflitto tra naturale egoismo e coscienza dell’altro e della necessità di essere tra gli altri, ad essere messo in scena in questa opera ed a rivelare la battaglia che ogni giorno il giudizio morale dell'uomo si trova a combattere.... siamo davvero così sensibili alla morte di milioni di persone lontane da noi o forse il graffio sulla nostra zampa ferita si imprime in maniera più prepotente fino ad annullare il  tanto declamato sentimento simpatetico?

Niente è lasciato al caso e questo mondo, rappresentante ideale della dialettica degli opposti, viene abbandonato al giudizio che ogni uomo ha di sè innanzi allo specchio... ogni giorno.
This is Contemporary wARTs and all!