mercoledì 15 dicembre 2010

La maggioranza sta come una malattia, come una sfortuna, come un'anestesia, come un'abitudine...

Una brutta abitudine.....
Per chi viaggia in direzione ostinata e contraria  col suo marchio speciale di speciale disperazione e tra il vomito dei respinti muove gli ultimi passi per consegnare alla morte una goccia di splendore, di umanità, di verità..... per chi condivide questo S/stato altra speranza non si presenta se non l'indignazione e la nausea.
Mi rimbombano nella mente questi versi dell'indelebile poetica di De Andrè...
Perchè quello che è andato in scena oggi, al Senato prima e alla Camera poi, altro non è sembrato che la rappresentazione di una logica pragmatica da azienda privata... c'è un padrone che mette nelle buste una corposa ricompensa per l'usurante mestiere del politico chiamato a rappresentare il proprio popolo.
Per citare Gaber.... Con tutte le libertà che avete volete anche la libertà di pensare....
E alla fine quel 3, numero mistico che accompagna letteratura, poesia e filosofia fin dalla notte dei tempi ha cancellato quell'utopia che ormai ci aveva cullato durante le ultime lune calanti.
In molti avevamo pensato che questa sarebbe stata davvero l'ultima volta ed invece come nell'ineluttabile percorso di uno dei gironi danteschi tutto ritorna identico ed immutabile e le logiche di potere restano illese nella totale abulia...
Per l'ennesima volta abbiamo consegnato alla morte una goccia di splendore (quella che ha illuminato i volti di una sinistra troppo stanca per portare avanti la lotta), di umanità (quella di tutti gli uomini che hanno sperato nel cambiamento), di verità (quella che tutti i nostri padri amaramente ci hanno insegnato: purtoppo il potere è corruttibile).
E così non provo stupore nel vedere le violente reazioni che hanno avuto oggi luogo a Roma.... perchè ormai l'Italia giovane è stanca di sentirsi ripetere che la "vecchia" generazione ha perso.... perchè i giovani hanno bisogno di utopie e di sogni e non solo di bocconi amari da buttar giù a stomaco vuoto...
Stavamo solo cercando, magari con un pò di presunzione, di provare a cambiare il nostro piccolo mondo e adesso cosa ci resta?
Nella mente si accavallano come flash impazziti le immagini di un artista che ama provocare la reazione emotiva di chi lo guarda con idee che prendono spunto dalla realtà contemporanea distorta e corrotta. E non posso fare a meno di pensare alla gioia che in molti proverebbero adesso nel tirare un bel calcio a quel suo famoso pallone....

 
Masked Ball (Berlusconi) - 2002
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin


Kendell Geers, nato a Johannesburg in Sud Africa e migrante in Europa e America, decontestaulizza un mondo immerso e stagnante nella propria immagine, dove tutto quel che conta è la superficie delle cose, senza più profondità o senso. Dove i media, la moda, la pubblicità si sono accaparrati l'autentico valore della nostra esistenza costruendo su di essa un nuovo significato fondato su vuoti stereotipi e immagini svuotate di senso.
This is Contemporary warts and all!


FuckFace - 2007
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin and Stephen Friedman Gallery, London
Photo Lydie Nesvadba 
 
Errors by any Other Means - 2008
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin
Photo Aurélien Mole  

 
The devil you know - 2007
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin
Photo Lydie Nesvadba 

 
A Rose by any Other Name - 2007  
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin
Photo Lydie Nesvadba

 
Monument to the unknown anarchist - 2007  
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin
Photo Lydie Nesvadba

Self Portrait - 1995 
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin


 
T.W. BATONS (pentagram) - 1994
Courtesy Galleria Continua, San Gimignano / Beijing / Le Moulin
Photo Lydie Nesvadba
 
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