lunedì 29 novembre 2010

Oltre la strada....

Continuo nella ricerca dei graffitari più cool del momento e non posso non citare Princess Hijab, l’artista di strada più sfuggente di Parigi, la cui identità è ancora un mistero... l'unica certezza è che non indossa il niqab che è diventato la sua firma.
Crea a notte fonda, con violente pennellate di vernice nera che colano irrefrenabilmente verso il basso come gocce di sangue appena versato, ricoprendo con un velo nero islamico le donne e gli uomini il cui corpo mercificato, mezzo nudo sui manifesti pubblicitari, tappezza la metropolitana della Francia repubblicana e laica.




I suoi lavori in mostra da New York a Vienna, hanno innescato innumerevoli discussioni sul femminismo e sul fondamentalismo. Eppure la sua arte che l'artista stesso autodefinisce “hijabizzazione”, pur essendo un chiaro segno visivo che resta impresso a chi ha la fortuna di imbattercisi, non può avere necessariamente una sola chiave di lettura.
Il suo anonimato amplifica questa polisemanticità: Princess Hijab potrebbe essere un uomo oppure una donna, il suo messaggio potrebbe essere un'aspra critica alla pura mercificazione del corpo strumentalizzato dalle grandi firme della moda come pure un fondamentalista religioso che cerca di scavalcare il recente divieto, promulgato dal governo di Nicolas Sarkozy, di indossare il burqa che sancisce l'illegalità di indossare in pubblico il velo islamico che ricopre completamente il volto.
Forse un'autocritica al valore dell'identità a cui tutti dobbiamo sottometterci per sopravvivere in questa moderna società?





This is contemporary warts and all!